Erano i capei d'oro a l'aura sparsi - Francesco Petrarca

Erano i capei d'oro a l'aura sparsi
Che 'n mille dolci nodi gli avolgea,
E 'l vago lume oltra misura ardea
Di quei begli occhi ch'or ne son sì scarsi;

E 'l viso di pietosi color farsi,
Non so se vero o falso, mi parea:

I' che l'esca amorosa al petto avea,
Qual meraviglia se di subito arsi?

Non era l'andar suo cosa mortale
Ma d'angelica forma, e le parole
Sonavan altro che pur voce umana;

Uno spirto celeste, un vivo sole
Fu quel ch'i' vidi, e se non fosse or tale,
Piaga per allentar d'arco non sana.

Sonetto tra i più noti del Canzoniere (Francisci Petrarche laureati poete Rerum vulgarium fragmenta) scritto, in ricordo dell'amata Laura di Noves, tra il 1332 e 1348.

Francesco Petrarca (Arezzo, 20 luglio 1304 - Arquà, 19 luglio 1374)

4 commenti :

Titha ha detto...

Questo sonetto è veramente bello, il solo pensare che un uomo ti possa dedicare una cosa simile fa sentire veramente importante la donna che ama!

Anonimo ha detto...

bellixxima

Quello ke sta simpatico a tutti ha detto...

Orribile, bleah!!

Unknown ha detto...

oh, se qualcuno mi dedicasse una poesia di petrarca... mi scioglierei!