In morte del fratello Giovanni - Ugo Foscolo

Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
Di gente in gente, mi vedrai seduto
Su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
Il fior de' tuoi gentili anni caduto.

La Madre or sol, suo dì tardo traendo

Parla di me col tuo cenere muto:
Ma io deluse a voi le palme tendo;
E se da lunge i miei tetti saluto.

Sento gli avversi numi, e le secrete
Cure che al viver tuo furon tempesta,
E prego anch'io nel tuo porto quiete.

Questo di tanta speme oggi mi resta!

Straniere genti, l'ossa mia rendete
Allora al petto della madre mesta.
Sonetto (scritto nel 1803) che descrive lo sconforto per la perdita del fratello suicidatosi, nel 1801 (aveva vent'anni), a causa dei suoi debiti di gioco.

Ugo Foscolo (Zacinto, 6 febbraio 1778 - Londra, 10 settembre 1827)

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